Il crèpe de chinè è un tessuto molto amato dalla moda francese, ma è stato creato in Estremo Oriente. Si tratta di un prodotto leggero ed elegante, utilizzato da case di moda e stilisti per donare movimento e consistenza alle proprie linee.
I diversi impieghi e le diverse tipologie permettono di ottenere una stoffa versatile, adoperata sia nel settore fashion che nel campo del design.
Questa polivalenza è accentuata dall’impiego di moderne tecnologie come quella della Carta Transfer. Ma quanti tipi di crèpe esistono? Quali sono le caratteristiche peculiari?
Crèpe de Chinè: cosè?
Il nome crèpe indica un gruppo di tessuti che possono essere molto diversi tra loro a seconda del materiale impiegato o del peso. Ciò che accomuna tutti questi prodotti è l’effetto crespo, appunto dal francese crèpe, che conferisce un effetto mosso, ondulato ma anche granuloso al tatto.
Il caratteristico movimento a onde si ottiene impiegando dei filati in torsione crèpe. Ci si avvale fondamentalmente di due metodi per accentuare il movimento, nel primo caso si utilizzano trefoli con torsione elevata e opposta, nel secondo caso, in fase di composizione, si susseguono trame e orditi composti da filati a tensione opposta.
Nello specifico il crepe de chinè a differenza degli altri tessuti, usa i filati in torsione crèpe solo in trama. Questa particolare composizione permette di ottenere un tessuto leggero e vaporoso, con una texture morbida e un drappeggio elegante. Il materiale dedicato alla produzione è la seta ma nell’ultimo periodo si può assistere alla realizzazione di crèpe con l’impiego di fili di lana, fibre sintetiche o alternando queste ultime alla seta.
I diversi tipi di crèpe
Diversi tessuti, differenti impieghi, altrettanti tipi di crèpe. A seconda del prodotto che si vuole realizzare o confezionare si preferisce privilegiare una stoffa piuttosto che un’altra. Le principali varietà sono:
- chiffon: un tessuto trasparente e sottile, molto leggero che si avvale di filati in torsione crèpe sia per quanto riguarda l’ordito che la trama.
- crèpe Georgette: come lo chiffon è leggero e sottile ma resta un po’ più ruvido al tatto.
- crèpe de chinè: si ottiene utilizzando trame a torsione alternata che danno vita ad un tessuto compatto perfetto per i drappeggi.
- crèpe marocain: un filo di trama di spessore maggiore rispetto a quello di ordito che crea una stoffa più pesante e costine ondulate orizzontali.
- crèpe satin: a differenza dei prodotti precedenti quest’ultimo è intrecciato in raso piuttosto che in tela e ciò determina un tessuto morbido e rasato ma con un lato lucido e uno opaco.
- crèpe di lana: detto anche crepella si avvale di fili di lana di vario peso che comunque riescono a dare vita ad un prodotto leggero.
Crèpe de chinè: i vari utilizzi
Il crèpe de chinè è una delle sete più semplici da cucire, infatti grazie alla consistenza e all’effetto a buccia d’arancia, la stoffa non scivola sotto la macchina da cucire. Per tale ragione è preferito sia dalle grandi case di moda che dalle piccole botteghe sartoriali per creare camicette e bluse, gonne, pantaloni e abiti.
Impiegato sia per l’abbigliamento da giorno che da sera, gli stilisti lo scelgono per la sua leggerezza e eleganza che permette di confezionare abiti adatti a qualsiasi occasione. Disponibile anche in versione stretch, si rivela particolarmente utile per quei capi che devono rimanere sulla linea del corpo anche durante gli utilizzi prolungati.
Un tessuto molto amato soprattutto per la produzione di indumenti femminili e largamente adoperato nel campo della lingerie. Solitamente il crèpe de chinè è tinto in pezza ma soprattutto per la realizzazione di foulard si preferiscono le stampe fantasia.
Il nuovo orizzonte del crèpe de chinè: la Carta Transfer
Come si è notato, il crèpe è ampiamente impiegato nel campo della moda e degli arredi ma il grande progresso tecnologico degli ultimi decenni pretende un’evoluzione anche del settore creativo.
Le industrie di design e fashion hanno cominciato quindi a sfruttare le innovazioni tecniche e le hanno applicate al loro settore. Questo è il caso della Carta Transfer, una tecnologia che conferisce ai tessuti, disegni e colorazioni impossibili da ottenere con i metodi tradizionali. Cromie, linee e fantasie uniche che valorizzano capi di abbigliamento tanto quanto interni di abitazioni, hotel e immobili di lusso.
Addirittura con questa tecnica è possibile riprodurre le venature del legno con applicazioni eco-sostenibili su infissi e materiali in PVC.
Che si stia cercando di riprodurre una fantasia animalier su un tessuto come il crèpe de chinè o che si voglia ottenere un effetto legno realistico per un immobile, è sempre meglio affidarsi a un’azienda unica con tecnologie brevettate come Menphis S.P.A.